Luke Whitington: un poeta australiano con un cuore italiano
Luke Whitington abita a Sydney, ma ha trascorso vent’anni della sua vita in Italia. Quegli anni hanno lasciato un senso di mancanza incancellabile nella sua vita che trova espressione nella sua poesia straordinaria: in questa ritorna più volte alla sua esperienza italiana. Da giovane ha scelto, come dicono gli anglofoni “la via meno seguita” o “battuta” in italiano: Luke abbandonò una carriera al Ministero degli Affari Esteri australiano per intraprendere gli studi della lingua italiana all’Università di Perugia in Umbria. Le sue avventure continuarono a svolgersi, diventando un imprenditore di successo. Lavorò con soci italiani al restauro di edifici del patrimonio paesaggistico dell’Umbria. Il suo percorso lo ha portato in’Irlanda (dove ha cominciato a scrivere, mentre continuava il suo lavoro nel restauro). Infine è tornato in Australia, ma l’Italia non è mai mancata nella sua poesia.
Quando leggiamo le sue strofe, scopriamo un’Italia che trabocca di vita ed amore. Memorie indelebilmente stampate sul suo essere echeggiano nella sua poesia. Luke tesse il quotidiano ed il superlativo dell’Italia in un arazzo bellissimo. Un amore, frequentemente innominato, a volte centrale, a volte ai margini di un verso, compare più volte. La sua poesia ha una pubblicazione ampia, inclusa in due volumi contenenti più di duecento opere, pubblicate da Ginnindera Press. I suoi scritti sono comparsi nella stampa australiana ed ha presentato la sua poesia in Italia, Irlanda, Australia e altrove. La sua biografia è fornita in seguito. La poesia di Luke Whitington, esplora l’esperienza australiana tanto quanto la sua connessione con l’Italia. Ivan Head, che ha recensito il suo poema What Light Can Do (Che può far’ la luce), la poesia principale di una collezione con lo stesso titolo, osserva:
Che può far’ la luce coglie l’intensa sovrapposizione di luogo che può esistere in una persona, nel profondo di un anima che viaggia dal margine al centro e che cerca di essere in entrambi i luoghi contemporaneamente. È come se due menti e immaginazioni fossero allo stesso momento in una persona, e sono in qualche modo sintetizzate. Questo è il concetto di fondo del titolo della poesia. È una risposta alla domanda: A quale luogo appartengo, e dov’è il centro autentico della mia identità e del mio mondo?
Ivan Head, Light and Living Water: What Light Can Do New and Collected Poems by Luke Whitington, Quadrant May 2023, pp 88-91.
Ho conosciuto Luke quando un altro scrittore australiano, Theodore Ell, ci ha presentati. Luke stava cercando un traduttore e Theodore mi ha contattato, pensando che potesse essere interessato. Aveva ragione. Anche se di solito traduco dall’italiano all’inglese, la poesia di Luke mi ha catturato immediatamente. In un certo senso i percorsi delle nostre vite sono molto diversi, (per me l’esperienza viene dall’essere cresciuto come un figlio di migranti in Australia), eppure il suo senso di mancanza dell’Italia era irresistibile. Condividiamo un senso di esilio, di necessità di volgerci all’Italia in pensiero, in memoria; un bisogno di nutrire quelle distanti ma intime e indelebili esperienze del paese. Le rondini dell’Italia, simboli di viaggi migratori e di ritorno, sono un’icona condivisa. Condividiamo anche l’esperienza primaria di vivere in Australia. La connessione trascende le frontiere dei paesi.
Lavorare con Luke a tradurre le sue poesie è un piacere. Mi ha permesso di pubblicare qualche poesia in seguito. La prima è Tumulto Cremisi, che tratta dell’autunno nella campagna italiana. La seconda è intitolata Signoria, e concentra la nostra attenzione sul patrimonio edilizio dell’Italia a Firenze. La terza, Le rondini della Piazza San Pietro, è un intima memoria nel cuore d’Italia. La quarta, Firenze, Ognissanti, ci porta a Firenze in un pieno inverno, che forse non ci aspetteremmo in Italia. La quinta, Antipasto Orazio, cattura l’esperienza culinaria italiana.
Le poesie parlano da sé.
Crimson Uproar
Tumulto Cremisi
by Luke Whitington
Autumn once more
Old voices speak
Memory murmurs in whispers
With a slurring background
Of windblown leaves
Autunno di nuovo
Voce antiche parlano
Memorie sussurrano in mormorii
Con uno sfondo borbottato
Di foglie tirato dal vento
The pin oaks along the avenues
Blaze in remembrance
Riotous scarlet rises in fountains
Boughs and leaves flare
Lecci per viali
Roventi di memorie
Rosso sfrenato sorgente dalle fontane
Rami e foglie accese
A dying season’s fire toward the sky
Fuoco della stagione morente nel cielo
Laughter remembered in colours
Soundless outbursts
Flung in crimson uproar
As if each tree was an untamed poem
Come risate ricordate in colore
Frastuoni senza rumore
Lanciati in un tumulto cremisi
Come fosse ogni albero un poema indomito
Read by a friend somewhere
Silent poem after silent poem
Plumes like messages
From another element
Time uttering salutations
Letto da un’ amica altrove
Cantato in silenzio dopo silenzio
Piume come sussurri
Da un’altra realtà
Saluti proferendo ore
Proclamations, in wild bursts of verse
Colours sung from another dimension
Silence and redness hurled to the heavens
The air shudders with not one word.
Luke Whitington
Declamazioni, in scoppi ribelli
Colori cantati da un’altra dimensione
Silenzio e rossore buttati al cielo
L’aria stessa trema senza parola alcuna.
Signoria
by Luke Whitington
Piazza della Signoria; the square of the lords.
Piazza della Signoria; piazza dei signori
Giambologna’s rape of the Sabine women –
Much too beautiful — to introduce terror…
The launched symmetry, the woman
Ratto delle Sabine del Giambologna —
Di fuor’ misura bellezza — per raccontare tal terrore
Simmetria lanciata, una donna
Suspended effortlessly above two men
Like a turning threesome; a circling team
Of Immortals — leaping into historical basketball.
Sospesa, galleggiando al di sopra di due uomini
Un triangolo facendo piroetta; una squadra
Di immortali — balzando in una pallacanestro storica
A moment of nurtured stone, asserting
Marble is lighter than air, the sphere higher up
A figment of imagination, a resonance
Un attimo di pietra nutrita, sostenendo
Che il marmo è più leggero dell’aria,
Un frutto dell’immaginazione, una risonanza
You are meant to watch, later in recollection —
Sei chiamato a guardare, poi in ricordo —
While her buttocks balance on the thrust of
A perpendicular line of male sinews and muscles…
Le sue natiche sono bilanciate sulla spinta d’una
Linea perpendicolare di tendini e muscoli maschili …
Every time you cross the piazza, passing
The corner of the tower – rising stones like a prow
Cutting the light in half, you like to see
Ogni volta che traversi la piazza, che passi
L’angolo della torre — le pietre sorgendo come una prua
Spezzando la luce in due, ti piace vedere
The same pigeon there, using Cosimo Medici’s
Head as a lookout, a belvedere, the master
Of his steed and the Renaissance
Lì la solita colomba, sfruttando la testa di Cosimo de’ Medici
Come vantaggio, un belvedere, il Maestro
Del suo destriero e del Rinascimento
Wears his fringe of dried excrement, undistracted
Urging his horse further into the history of money and art.
And across in the shadows of the loggia
Porta una frangia d’escremento secco, noncurante
Incita il suo cavallo avanti per la storia del denaro e dell’arte
E dall’altra parta, nell’ombra della Loggia
The three figures continue to leap
Like a fountain of flesh in liberated, joyous stone —
Marble recurring in a fountain of ecstasy
Le tre figure balzano ancora
Come una fontana di pietra liberata e gioiosa
Il marmo ricorrente in una fontana d’estasi
Three leaps at a time in a pigeon’s wing beat of memory.
by Luke Whitington
Tre balzi in un’attimo, in un ricordo di battito d’ala
The Swallows in St Peter’s Square
Le rondini della Piazza San Pietro
The swallows refuse to assist
My eye’s dismissal, tip toeing in the air
Like those minnows, suspended in a stream
Le rondini rifiutano di aiutare
I miei occhi dimessi, facendo a punta di piedi nell’aria
Come quei pesciolini, sospesi nel ruscello
Of the moment, they hover then let go
And wheeling descend
to slowly rise again, no flying monk
Could pull and allow his bells to topple
Del momento, si librano poi si lanciano
E volteggiando discendono
Per lentamente salire di nuovo, nessun monaco volante
Potrebbe tirare e permettere alle sue campane di crollare
Roll over so eloquently,
as these unconscious ballerinas of the air.
Rotolando con sì tanta eloquenza,
Come queste ballerine inconsapevoli dell’aria
The priests that flow in pairs
from St Peters sway out across the square
And hardly lift their heads
toward these tiny pendulums of flight
They grip their rosaries
against the risk of an uncertain sky
I preti che fluiscono in coppie
via dal dominio di San Pietro fuori nella piazza
Ed a malapena alzano i loro capi
Verso questi pendoli minuscoli di volo
Impugnano i loro rosari
Contro i pericoli di un cielo incerto
And turn down the avenue in files;
fluttering rags of darkness
toward approaching night.
E girano giù dal corso in file;
Svolazzanti stracci di oscurità;
Verso l’arrivo della notte.
And as always I delay in this
apricot-smudged square of Rome
And love to watch this autumnal show,
the departure of the swallows
Signalled by their silent play,
my eyes a little saddened
E come sempre mi ritardo in questa
albicocca-macchiata piazza di Roma
Ed amo vedere questo spettacolo autunnale
la dipartita delle rondini
Segnalata dal loro giocoso silenzio
i miei occhi un po’ addolorati
Want their farewell to be over quickly,
my mind tucking away their salutations
But my heart tugs
against this dismissal, hypnotized
By this continual swinging rhythm,
a serenade to autumn
Vogliono che il loro addio passi subito,
la mia mente ricorrendo i loro saluti
Ma il mio cuore tira
Contro questa partenza, ipnotizzato
Da questo continuo ritmo oscillante
una serenata all’autunno
A flock of birds’ last ballet
in the changing rusts of light
Through a radiant gateway;
time threaded for the traveller’s eyes.
by Luke Whitington
L’ultima ballata d’uno stormo d’uccelli
Nelle ruggini di luce che cambiano
Tra un portale raggiante
Tempo filante per gli occhi del viaggiatore.
Florence, the eve of saints.
Firenze, Ognissanti
Cathedral of saints
An ornate cave
Of dim eternity’s, you came
To avoid the certainty
Cattedrale dei santi
Una grotta ornata
Di eternità offuscata, sei venuto
Per evitare la certezza
Of snow falling; down the long aisle
Candles flickering, burning in earnest
Ready to open pages of songs of time, old women
Who loved god for a lifetime,
share and remember
Della neve cadente; nella lunga navata
Candele tremolanti, fiammanti nel loro ardore
Pronto ad aprire pagine di canzoni del tempo, le vecchie
Che hanno amato Dio per una vita,
ricordano e condividono
The absence of their shuffling husbands.
Outside, now, snow is falling
Through hourglasses of arches
Flakes drifting like moments
Looking for somewhere to settle —
L’assenza dello scalpore dei loro mariti.
Fuori, adesso, la neve cade
Tra le clessidre degli archi
Fiocchi sventolanti come attimi
In cerca di qualche posto per appoggiarsi —
It could be in St Petersburg not Florence
The empty, haunted, lengthy piazza
And in the enduring silence a sudden gust of wind
Brings leaves, flocks of untranslatable messages
Tumbling past, missives from Dr Zhivago’s funeral
Potrebbe essere San Pietroburgo invece di Firenze
La piazza estesa, vuota, infestata di fantasmi
E nel silenzio infinito, una folata improvvisa di vento
Porta foglie, stormi di messaggi intraducibili
Che rotolano avanti, missive dal funerale di Dr Zhivago
Snow slowly camouflaging statues
Of poets, emperors and heroes
Morphing into interlopers
Kept in a waning, frozen outpost.
La neve poc’ a poco camuffa le statue
Di poeti, imperatori ed eroi
Trasformandoli in intrusi
Tenuti in un avamposto ghiacciato e calante
Above your head, the circling, gaunt and morose
Windows and doors, cancerous
White icing encrusting ochre
Tiles of towers and domes
Sopra la tua testa, lo sventolio, cupo e magro
Le finestre e le porte, cancerose
Il ghiaccio bianco copre le tegole
ocra delle torri e dei duomi
Or is it innocence
Tenderly cloaking the earth? –
I will not succumb to God’s
Everlasting patience
O sarebbe l’innocenza
Che copre teneramente la terra? —
Non mi sottometto
Alla pazienza eterna di Dio
Or dim uncertainties or
Dingy, poorly lit paintings
Saints varnished with centuries
Of prayer and candle vapour —
but instead will walk
Né a incertezze cupe o
Squallide, dipinti mal illuminati
Santi verniciati da secoli
Di preghiere e fumo di candele —
Invece prenderò una passeggiata
Under the streetlamps, glowing companions
Sentinels lined up along
wind-smoothed winding walls
Following the ancient silences
Of once-upon-a-time civilizations
Thoughts flitting before footfalls
Under naked winter branches
Dampness trickling down glistening walls
A mysterious, rumpled sky, arching eastward
Sotto i lampioni, amici incandescenti
Sentinelle a linee accostate
alle mura sinuose e lisciate dal vento
Seguirò il silenzio antico
Delle civiltà di una volta
I pensieri saltano avanti ai passi
Sotto ai rami nudi dell’inverno
Madido che gocciola giù dai muri luccicanti
Un cielo sgualcito, misterioso, che curva ad oriente
Proclaims — I do not
Proclama — Non sono
Do not have to tell you
Why you are here? — Or who you are? —
Comfortable knowing you are traceless
You pause to watch snowflakes like traces
Non sono obbligato a dirti
Perché sei qui? — O chi sei? —
Alla confortevole consapevolezza che sei senza traccia
Ti fermi per guardare i fiocchi come tracce
Or messages, drifting from pages of paradise;
Heaven fallen open, toward the earth.
O messaggi, sventolando dalle pagine di paradiso;
La porta di paradiso cade aperta verso la terra.
Luke Whitington.
Antipasto Orazio.
Antipasto Orazio.
Pick up the little loaf
And tear off the end of it —
I’ll pour the wine with a measuring hand
Let’s taste the crust and marrow, the freshness of today
Prendi il pannino
E rompine un pezzo dalla punta —
Verserò il vino con una mano giudiziosa
Dai, assaggiamo la crosta ed il midollo, la freschezza d’oggi.
Break it before you raise your glass with mine —
Ma rompilo, prima che alzi il tuo bicchiere con mio —
And let us toast a Roman poet
Who in all his doubt, always
Knew when and how to praise
E facciamo brindisi al poeta Romano
Che, con tutti suoi dubbi, sempre
Sapeva quando e come dare lodi
The virtue of the living moment –
First sipping it, then relishing it, until
It falls back to just below the rim. Now let’s pick
Up our forks and knives and begin
La virtù del vivere nell’adesso
Prima a piccoli sorsi, poi con gusto, fin quando
Cade indietro appena sotto il bordo. Ora prendiamo
Le forchette ei coltelli e cominciamo
To explore the assortment of flavours
The succulence and abundance
The languid sense of sublimity
In savouring what we are generously given.
Luke Whitington.
A scoprire questa collezione di sapori
Di succulenza e abbondanza
Il senso languido di sublimità
Nel gustare quello che generosamente ci vien’ dato.
Luke Whitington, biografia
Luke si dimette dal Ministero degli Affari Esteri nei suoi vent’anni e parte per un anno in Italia per studiare la lingua italiana all’Università di Perugia in Umbria. Quel singolo anno diventa un ventennio di restauri di edifici antichi in Umbria e Toscana, lavorando con soci italiani per salvare il patrimonio edilizio; il più antico di questi edifici è il monastero di San Faustino presso Gubbio. Poi si sposta in Irlanda dove restaura il castello normanno Portlick sulle coste di Lough Ree vicino Glasson nel contea di Westmeath. In questi anni scrive e pubblica poesie con la stampa irlandese a Dublino per il Centro Irlandese per gli Studi sulla Poesia all’Università di Dublino. In Italia pubblica con Sigh Press a Firenze e legge le sue opere con la cantante lirica, Sarina Rausa, allo Studio Rominelli a Firenze. Tornato in Australia per amministrare la fattoria familiare, Luke pubblica due collezioni da più di duecento poesie con Ginniderra Press, SA. Luke ha pubblicato alcune antologie a cura di Geoff Page, Mark Treddinick e David Musgrave. Le sue opere sono state pubblicate in riviste e giornali come Overland, the Fairfax Media, Five Bells, Contrapasso, Quadrant, the Canberra Times e riviste studentesche a Sydney e Canberra. Le sue opere prime sono conservate dalla Biblioteca Statale Buffalo a New York e nella Collezione Jonathan Williams. A Sydney, i suoi poemi sono stati cantati alla Biblioteca Statale dal gruppo Pacific Opera, sotto la direzione di Mark Tredinnick.
Images
Photo of Luke Whitington (supplied). Photo Credit: Andrew Woodhouse.
Fall in Irpinia Southern Italy By Gianfranco Vitolo – Imported from 500px (archived version) by the Archive Team. (detail page), CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=71345869
Rape of the Sabines by Giambologna, By Ricardo André Frantz (User:Tetraktys) – taken by Ricardo André Frantz, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2253936
St Peter’s Square by Dennis Jarvis https://www.flickr.com/photos/archer10/5115399433 CC BY-SA 2.0 DEED Attribution-ShareAlike 2.0 Generic
Florence under Snow by Alberto Lavacchi, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons